Dovremo aspettare Pasqua e i ponti di Primavera per i prossimi weekend lunghi (o magari grandi viaggi), ma a spezzare l’attesa ci sarà il Carnevale. I festeggiamenti quest’anno cominciano il 16 Febbraio (Giovedì Grasso) e si concludono il 21 Febbraio (Martedì Grasso).

Non pensate come solo a carri e coriandoli. Immaginate, invece, una giornata, o una settimana, in cui potete essere una persona totalmente diversa da quella che siete durante il resto dell’anno.

Così gli antichi, ma anche il Rinascimento italiano (la poesia carnevalesca per eccellenza è Il Trionfo di Bacco e Arianna di Lorenzo de’ Medici: «Chi vuol esser lieto sia, di doman non c’è certezza»), vivevano il Carnevale.

Ovviamente Greci e Romani non lo chiamavano così, ma avevano una «festa della follia» in cui tutti i ruoli sono ribaltati: il ricco diventa povero, il servo padrone. Ci si riesce mascherandosi, coprendo la propria faccia.

Le date

Il Giovedì Grasso è il secondo giorno più importante del Carnevale, passato Martedì tutto torna alla normalità, anzi alla penitenza della Quaresima.

Ci sono più ipotesi sull’inizio del Carnevale. Chi dice il giorno di Santo Stefano, chi dopo il 6 Gennaio, chi segnala il 17, sempre di Gennaio. I giorni di maggiori festeggiamenti sono di solito gli ultimi che precedono il Mercoledì delle Ceneri, che apre ufficialmente la Quaresima. È comunque una festa mobile, perché legata alla Pasqua, cioè la Domenica successiva al primo plenilunio dopo l’equinozio di Primavera.

Gli antichi

Gli storici collegano il Carnevale ai Saturnali degli antichi Romani. Coincidono per periodo al nostro Carnevale, ma sono collegabili più al passaggio tra l’anno vecchio e quello nuovo, che cadeva in questi mesi per il calendario romano. Le dionisiache greche sono feste simili, in cui le regole sociali venivano temporaneamente eliminate, una sorta di caos prima del nuovo ordine che restava per tutto l’anno seguente con il vecchio anno rappresentato da un uomo coperto di pelli di capra che veniva preso a bacchettate.

Il Carnevale

Il nostro Carnevale, però, è figlio del Cristianesimo. Il Carnevale viene immediatamente prima della Quaresima, il periodo di penitenza e digiuno prima della Pasqua. Carnevale e Quaresima sono due rituali opposti e collegati. Il primo è tutto festeggiamenti, la seconda tutto pentimento. Quando comincia la seconda il primo si chiude. È festa di ricchezza il Carnevale e anche un po’ di spreco: l’uso è lanciare cose, dai coriandoli alle stelle filanti passando per le arance, addirittura in battaglia a Ivrea.

La parola Carnevale viene dal latino carnem levare e, ancora una volta, è un riferimento a quello che viene dopo, quando si deve togliere la carne per il digiuno. C’è sempre la carne anche nella versione toscana Carnasciale. Era l’ultimo momento per mandare giù un poco di cibo gustoso. Una tradizione quella del Carnevale che è italiana d’origine ed esportata nel mondo.

La parola è stata adattata in molte lingue del mondo.

Perché Grasso?

Segno di abbondanza sono i giorni grassi, Giovedì e Martedì. In queste giornate si mangiavano tutte le cose migliori rimaste in casa e che non si potevano consumare durante il periodo di astinenza della Quaresima. Oltre al francese Mardi Gras, il giorno che precede il Mercoledì delle Ceneri è noto nei paesi anglosassoni come Shrove Tuesday, Martedì della confessione e negli Usa anche come Pancake day. Ci sono vere e proprie gare di corsa con una padella e una frittella da girare almeno tre volte nel tragitto. Pare che la tradizione ricordi una donna che corse con la padella finendo di cucinare in strada perché era in ritardo per la messa.

Brighella, Balanzone e gli altri

Non si dica che mancano le maschere in Italia, praticamente ce ne è una per città. Brighella è un servo astuto in origine, poi un servitore un po’ più assennato. Balanzone è il dottore dell’Università di Bologna. Più presuntuoso che veramente sapiente. Il nome deriva da balanza, cioè bilancia, che rappresenta la Giustizia. Pulcinella è una maschera napoletana della Commedia dell’Arte. Pare l’abbia inventata Silvio Fiorillo, attore napoletano della prima metà del 1600. Il nome potrebbe venire dal naso adunco o dal cognome Pulcinello o Polsinelli, molto popolare. Pantalone è un mercante non più giovane, certamente avaro e con un debole per le fanciulle. Veneziano, nasce alla metà del Cinquecento.

Frappa

C’è chi la chiama chiacchiera, chi sfrappola, chi bugia, chi fiocchetto e decine di altri termini. È comunque il dolce più tipico del Carnevale. Il nome viene dalla forma a forma di nastro.

Venezia, Viareggio e…

I carnevali d’Italia. Certamente Venezia, Viareggio dal 1873, Ivrea (quello della battaglia delle Arance), Cento, Acireale e Sciacca in Sicilia, Putignano, Fano. A Verona c’è uno dei più antichi d’Italia, il Bacanàl del Gnoco. A Oristano, in Sardegna, c’è la giostra mascherata a cavallo, la Sartiglia.

Facciamo la festa di Carnevale?

Il Dipark si prepara a festeggiare Carnevale come si deve con tante iniziative ludiche e non solo. L’appuntamento è Martedì 21 Febbraio, alle 17:00, per cantare, ballare e assistere al favoloso spettacolo delle bolle di sapone. Sarà possibile, inoltre, prender parte al Gran ballo in maschera. La location sarà trasformata in una pista da ballo con effetti luci e macchina del fumo. Durante la festa gli animatori organizzeranno giochi di gruppo e di movimento con materiale dipinto con colori fluo che si illumineranno sotto le luci wood. Il biglietto d’ingresso costa € 10.00. E al termine…La premiazione della maschera più originale!

  • Per info e prenotazioni: 089/3061186 o 392/6257486.

Vi aspettiamo…TUTTI IN MASCHERA!

Un pomeriggio di giochi e divertimento da non perdere. Non mancate!

Leave a comment

Opening Hours

Invernale:
Dal Lunedi al Sabato: dalle 17.00 alle 21.30
Domenica/Festivi: dalle 16.30 alle 21.30. 

Estivo:
Dal Lunedi al Sabato: dalle 18.00 alle 21.30
Domenica/Festivi: dalle 18.00 alle 21.30.